Yellow by Andrea Alfa De Filippi

Yellow by Andrea Alfa De Filippi

autore:Andrea Alfa De Filippi [Filippi, Andrea Alfa De]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-09-25T12:00:00+00:00


10

Mare

Mauri, il fidanzato della sorella di Niccolò, il “figlio che tutti vorrebbero avere”, citando il padre di Nicco: diversi precedenti per resistenza a pubblico ufficiale e altre tipologie di reato, un concentrato di muscoli e cultura, una via di mezzo tra un gorilla e Sgarbi, si è offerto di accompagnarmi ai prossimi concerti.

È un’idea di Niccolò, è stato lui che me l’ha mandato. Le sue sorprese, le solite idee del cazzo.

L’unica cosa che ho apprezzato davvero è il fatto che, appena l’ha visto, il Fatturatore è evaporato. Mi sono voltato e, zac, non c’era più.

Per il resto, no, non c’è bisogno che Mauri mi scarrozzi per le prossime date del tour, tre prima di quella finale, a Genova, posso benissimo organizzarmi per i fatti miei. Niente di personale, per carità. L’unica volta che l’ho visto di persona, a cena da Niccolò, è stato molto gentile. E poi, per quanto alla fine erano più le volte che non li ascoltavamo che quelle in cui li seguivamo (Mauri dice di fare questo? Benissimo, facciamo l’opposto), i suoi consigli sulle cose da vedere, da fare e da mangiare sono stati una componente importante del viaggio, una specie di colonna sonora.

Ma Niccolò ha insistito. E ha insistito anche Mauri, e discutere con uno che ha la lacrima tatuata sotto l’occhio non mi sembrava un’idea brillante. Così, alla fine, come sempre quando Niccolò ci si mette di mezzo, ho ceduto e ora eccomi qui, seduto al fianco di Mauri, di ritorno dalla terza data di questa ultima parte del tour. La prossima, e ultima, è a Genova e per fortuna non avrò bisogno di lui.

Ancora: niente contro di lui, niente di personale. Solo che viaggiare con Mauri è la cosa più noiosa del mondo, tutto l’opposto di com’è con Niccolò: con lui, nella G che profuma di maria, chiacchieriamo, scherziamo, ascoltiamo la musica che voglio, e lui risponde con un repertorio che non mi sarei mai aspettato, cantando tutto con la sua voce insospettabilmente sottile.

Con Mauri, i viaggi sono semplicemente insopportabili. È più forte di lui, poveretto. La riabilitazione sponsorizzata da Robert si è spinta troppo in là e, a tratti, mi sembra il protagonista di Arancia meccanica dopo il trattamento: assolutamente incapace di essere leggero, di fare una battuta, di sorridere senza motivo. Inoltre non mette musica, né vuole che la metta io. Me l’ha concesso una volta, ma ha scelto lui cosa sentire: una raccolta di Claude Debussy, un’ora e passa di “impressionismo musicale”, un’esperienza allucinante. Poi è passato a un podcast sulla storia romana, ma stavolta l’ho bloccato io: va bene tutto, ma devo fare un concerto, mica un esame.

Poi non parla. Cioè, non parla di cose che mi interessano. Parla di teatro, di letteratura latina, di quanto ammira il padre di Niccolò. E va piano, troppo piano. Lo fa di proposito, perché vuole godersi – e vuole che mi goda – il panorama, ogni piccola pietra che incrociamo lungo il viaggio. Per ogni paese che attraversiamo ha qualcosa da dire. A ogni angolo, ogni maledetto angolo che incrociamo dice: «Dobbiamo assolutamente fermarci».



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